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RIPRODUZIONE STANZA DIALISI

Questa stanza riproduce le condizioni tipiche di una emodialisi alla fine degli anni 60. Tutte le apparecchiature ed i dispositivi esposti erano prodotti dalla Dasco, con esclusione del letto con bilancia prodotto dalla Tassinari bilance di Cento (Fe).

L’emodialisi si effettua con lo scambio di sostanze, attraverso una membrana porosa, tra il sangue ed un liquido chiamato dializzante (o liquido di dialisi).

A quel tempo, nei centri di dialisi, il liquido di dialisi veniva normalmente preparato da un unico apparecchio e distribuito ai vari

monitor (1) collegati ai pazienti. Ogni paziente aveva perciò lo stesso dializzante.

Il monitor serviva a regolare e monitorare la portata, la pressione e la temperatura del dializzante. Un manometro serviva a

controllare la pressione del sangue a livello del gocciolatore venoso. Il rene artificiale a piastre (2), chiamato anche dializzatore tipo Kiil, era costituito da grosse piastre montate dentro una intelaiatura metallica. All’interno di tali piastre venivano inseriti dei fogli di

un materiale simile al cellophane (membrana porosa) per formare un compartimento in cui far passare il sangue. Il dializzante veniva fatto passare all’esterno di tale compartimento per permettere lo scambio di sostanze ed acqua.

Il rene artificiale era collegato al paziente per mezzo di un sistema di tubi (3) chiamato “linee per emodialisi”. Una pompa peristaltica (4), chiamata anche pompa sangue, serviva a vincere le resistenze del circuito esterno al paziente (circuito extracorporeo).

Il sangue veniva prelevato e ricondotto al paziente per mezzo di due grossi aghi (aghi per fistola) o tramite due tubetti in silicone impiantati (shunt).

Il letto con bilancia (5) serviva a controllare la perdita di peso, cioè la perdita di acqua, del paziente durante la dialisi. L’emodialisi serve, infatti, ad eliminare dal sangue non solo le sostanze tossiche, ma anche l’acqua.

  • DAS 205: monitor per la regolazione ed il controllo della portata, la pressione e la temperatura del liquido di dialisi. Lettura e controllo della pressione venosa.

Dasco – Medolla (Mo) – 1967

  • DAS 203: rene artificiale tipo Kiil a due strati, con carrello. Superficie utile: circa 1m2.

Dasco – Medolla (Mo) – 1967

  • Linee emodialisi con gocciolatore venoso con filtro e doppio spezzone per pompa sangue. Punti iniezione/prelievo in lattice.

Dasco – Medolla (Mo) – 1967

  • DAS 225: pompa peristaltica per emodialisi con regolazione elettronica della velocità.

Dasco – Medolla (Mo) – 1967

  • Letto con Bilancia con portata massima di 150 Kg e risoluzione di 50 g

Tassinari bilance – Cento (Fe) – 1970

 

TYPICAL HAEMODIALYSIS ROOM

This room represents a typical haemodialysis situation of the end of the 1960s. All the equipment and devices on display were manufactured by the company Dasco, except for the bed with scale, which was made by Tassinari Bilance (Cento – Ferrara).

The haemodialysis procedure is performed by means of an exchange of substances, through a porous membrane, between blood and a fluid called dialysate.

Back then, the dialysate was usually prepared by one centralized piece of equipment in the dialysis centre and was then distributed to each monitor (1). Consequently, the dialysate was the same for everyone.

The monitor was used to regulate and check the flow of dialysate, its pressure and temperature. A gauge was used to monitor the venous blood pressure.

The artificial kidney plate (2), also called a “Kiil” type dialyser, was made up of large plates mounted behind a metallic frame. Within these plates were sheets of a material similar to cellophane (porous membrane) which allowed blood to pass. The dialysate was channelled out of this passage in order to allow the exchange of substances and water.

The artificial kidney was connected to the patient by means of a tubing system (3) called “haemodialysis lines”. A peristaltic pump (4), also called a blood pump, was used to overcome the external circuit resistances.

Blood was withdrawn and re-administered to the patient by means of two large needles (fistula needles) or by means of two implanted silicon tubes (shunts).

The bed with scale (5) was used to monitor the weight loss, or rather the water loss, of the patient during dialysis. Haemodialysis in fact is used to eliminate not only toxic substances from the blood, but also water.

  • DAS 205: monitor for regulating and checking the dialysate flow, pressure and temperature. Venous pressure control and reading.

Dasco – Medolla (Mo) – 1967

  • DAS 203: Two-layer artificial kidney, Kiil type, with cart. Useful surface: about 1m2.

Dasco – Medolla (Mo) – 1967

  • Haemodialysis lines with venous chamber and double segment for blood pump. Latex injection/withdrawal ports.

Dasco – Medolla (Mo) – 1967

  • DAS 225: peristaltic pump for haemodialysis with electronic speed adjustment.

Dasco – Medolla (Mo) – 1967

  • Bed with scale with load capacity of up to 150 Kg and resolution of 50 g

Tassinari bilance – Cento (Fe) – 1968

 

 

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